11 gennaio 2014

Siracusa Fallimento SAI 8, Garozzo. Intervista esclusiva a Giovanni La Croce

La Sai8 chiama, i Comuni non rispondono. Giovedì la curatela fallimentare ha pubblicamente operato il distacco dell’utenza idrica a uno dei condomini morosi. Subito dopo il taglio dell’acqua, l’amministratore ha pagato una quota e stabilito un piano di rientro.  La Sai8 fallimenti ha così voluto lanciare un segnale all’utenza, facendo capire che ”se non pagano le bollette arretrate – ha detto uno dei curatori, Giovanni La Croce – l’acqua non può essere erogata dal fallimento perché il fallimento sta erogando il servizio con denaro dei creditori.  Dottore La Croce, lei afferma che la carta dei servizi firmata con Sai8 non è più valida, ma allora a cosa possono appellarsi i consumatori? A nessuna carta dei servizi, in accordo con il tribunale fallimentare stiamo gestendo un esercizio provvisorio in perdita per 630 mila euro mensili. Abbiamo chiesto a Comuni e Consorzio Ato idrico di fare un accordo per garantirci la copertura di questa perdita, ma l’accordo non Comuni. Il fallimento non ha risorse finanziarie per poter gestire in perdita col denaro dei creditori, che finirebbe nell’arco di 4/5 mesi.  A dicembre si parlava di un esercizio provvisorio di 6 mesi, quindi a maggio saranno riconsegnati gli impianti ai Comuni?” Penso che anticiperemo la riconsegna, non siamo in grado di gestire questa emergenza. Perdiamo ogni mese 630 mila euro e abbiamo un fabbisogno finanziario che è quasi doppio perché gli utenti non pagano mentre le note spese corrono tutti i mesi. Spendiamo, solo in energia elettrica, il 60% di quanto bollettiamo e la gente paga le bollette a 18 mesi. È finanziariamente insostenibile.  Quindi quanto pensate di restare ancora in piedi con Sai8? Se i Comuni, il Consorzio e la Regione non ci consentono di mantenere il pareggio economico, penso che a fine mese dovremo consegnare.Intanto l’incontro previsto per ieri tra Comuni e Ato idrico per decidere le modalità di gestione del servizio idrico è slittato, ma né il Consorzio in liquidazione né gli enti locali (né la Regione, che difficilmente potrà pensare di finanziare una tale perdita mensile tutto da sola) sono in grado di assicurare il pareggio finanziario della società in fallimento.La Regione – afferma il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo – si era impegnata a dare una mano, noi Comuni non daremo un euro e non abbiamo soldi per finanziare una società privata. Anzi, c’è un’indisponibilità totale a finanziare chi ha già fatto danni.Il Comune di Siracusa ha intanto trasmesso a inizio mese l’elenco degli indigenti ai quali non staccare l’acqua e intanto, in attesa dell’incontro di martedì, aspetta il via libera dell’Ato per proseguire con la bozza di statuto che permetterebbe al capoluogo di costituire una società a totale partecipazione pubblica. ”In un mese e mezzo – conclude Garozzo – con procedura d’urgenza posso arrivare a costituire la società.  di Luca Signorelli su siracusanews.it